giovedì 31 maggio 2007

Scambio di idee/esperienze

Un gruppo di infermiere pediatriche dell'AO Seriate che ha partecipato al congresso del 17-18 maggio a MILANO, dovendo revisionare i propri protocolli assistenziali chiedono di confrontarsi su documenti relativi ai seguenti argomenti:
bronchiolite, polmonite, convulsioni febbrili, gastroenteriti, terapia intramuscolare.
Invito a lasciare i propri commenti in merito. Grazie.

Klaus Peter Biermann

mercoledì 30 maggio 2007

La Qualità dell’Assistenza Infermieristica nelle Degenze per le malattie infettive

Le norme UNI ENI ISO 9000 definiscono i requisiti fondamentali dei sistemi di qualità aziendali e le rispettive modalità di attuazione. Le motivazioni specifiche degli infermieri per la valutazione della qualità dell’assistenza infermieristica sono molteplici, in quanto l’attività sanitaria deve essere espletata ad un livello ottimale, venendo sottoposta a verifiche e revisioni sistematiche, atte al miglioramento e all’implementazione della sua qualità. La qualità deve soddisfare le esigenze espresse o implicite dell’utente, dell’operatore e dell’azienda ottimizzando il rapporto costo/beneficio.
Ma in sanità come si esprime la qualità?
Nel processo di valutazione della qualità nell’assistenza infermieristica è necessario definire i componenti principali: gli indicatori, gli standard ed i criteri di valutazione.

Gli indicatori si differenziano in
- Strutturali, legati alle risorse umane, tecniche ed economiche disponibili e alle caratteristiche fisiche dell’ambiente, quali la presenza di percorsi differenziati; stanze adibite ad isolamento con bagno proprio; impianti di ventilazione a circuito chiuso etc.
- di processo, determinati dalla presenza di protocolli specifici per l’assistenza alle varie patologie infettive, che rispettino le indicazioni delle linee guida internazionali sulla prevenzione della loro diffusione; dall’attuazione di piani di assistenza mirati; dallo sviluppo di programmi di formazione continua per operatori legati all’evolversi delle patologie infettive; dalla produzione e diffusione di materiale informativo rivolto all’utenza.
- di risultato, legati all’assenza di infezioni nosocomiali; alla somministrazione di questionari che valutano la soddisfazione dell’utenza; all’assenza di complicanze; al rispetto delle norme di garanzie della privacy.

Gli standard attesi, sono rappresentati dai valori soglia relativi alla riduzione del rischio di
sepsi e complicanze.

I criteri, definiscono le variabili che giudicano la qualità di una prestazione.

La valutazione della qualità dell’assistenza infermieristica è indispensabile per ridurre il gap esistente tra efficacy ed effectiveness.
Questa discrepanza è dovuta nella maggior parte dei casi ad una incompleta applicazione di tutte le condizioni che portano ad un risultato ottimale, come evidenziato nei risultati del questionario presentato nel corso del Congresso SITIP 2005 riguardante la divulgazione delle linee guida sull’igiene delle mani e sulla modalità e l’uso dei presidi, in cui si riscontrava una acquisizione teorica delle procedure pari all’ 86% degli intervistati in contrapposizione ad una aderenza da parte degli operatori del 57%.


Daniela Mambretti , Pasquale Di Maio , Carmela Mango

Le malattie riemergenti in pediatria

Negli ultimi due secoli la medicina clinica è riuscita a debellare quasi completamente, alcune patologie infettive, un tempo pericolose e spesso anche fatali.
Malattie come la tubercolosi avevano un elevato tasso di mortalità, oggi sono diventati eventi guaribili, anche se in particolari circostanze costituiscono ancora una minaccia concreta per la vita.
Possiamo definire questo genere di malattie “di ritorno”.
Si tratta di situazioni nuove, ma caratterizzate da vecchie conoscenze della clinica, che nella modalità di insorgenza, virulenza e diffusione, costituiscono un capitolo nuovo nel mondo sanitario, anche se vecchio nei contenuti clinici.
Le patologie in realtà non scompaiono del tutto, ma divengono curabili e diminuiscono in numero, al punto che escono dalla memoria della gente ed in parte anche della comunità scientifica, per ricomparire in modo acutissimo e virulento nei pazienti a rischio perché affetti da immunodepressione a causa di particolari malattie o terapie; inoltre sono pericolosissime se concomitanti a situazioni di estrema povertà e sottosviluppo.
In questi casi si vengono a determinare le condizioni per la diffusione delle patologie anche dove queste sembravano eradicate o comunque ben controllabili.
Tra le patologie “di ritorno” di maggiore incidenza abbiamo sicuramente la tubercolosi.
In età pediatrica ne troviamo casi nei bambini immigrati o nei nati in Italia da famiglie di diversa etnia o tra gli adottati all’estero.
In età inferiore a 5 anni il decorso della TBC è più veloce e più facilmente evolve in malattia disseminata o meningite.
Esistono ceppi resistenti ai farmaci più usati, mentre si registrano evoluzioni fatali quando le condizioni sociali mostrano gravi fragilità perchè non sono garantiti alloggi salubri e livelli di nutrizione adeguati. Dati allarmanti riguardano la circolazione di questa malattia nel mondo; ogni anno 9 milioni di persone contraggono la TBC, di questi almeno 2 milioni muoiono, inoltre esiste anche una grave farmaco-resistenza che ha fatto prevedere protocolli internazionali diversi di approccio, con farmaci differenti nei differenti casi. I bambini più a rischio provengono dall’Africa sub sahariana ed dall’Africa orientale, qui si ha la più elevata mortalità infantile del mondo per questa causa, anche il sud est asiatico ha un posto di rilievo in questa orribile classifica.
Questi paesi vengono monitorati dalle associazioni delle nazioni unite, in Italia dobbiamo mantenere alta la vigilanza sugli arrivi da questi territori e sui bambini che viaggiano in questi luoghi ed ovviamente offrire fattivamente la nostra collaborazione a questi popoli, in modo che venga trattata farmacologicamente la popolazione con TBC in fase attiva, con cicli di farmaci per sei mesi almeno.
La TBC e la povertà costituiscono un circolo vizioso per molti popoli del mondo, la gente malata non riesce a lavorare e si impoverisce sempre di più, inoltre aumenta la circolazione della patologia nel pianeta, il controllo di questa patologia è uno dei Millennium Development Goals.
Altra patologia “di ritorno” in Italia è la malaria; non è più presente la zanzara anofele, ma si registrano casi tra i bambini immigrati, va ricordato che la riduzione della diffusione e della morte per le complicanze della malaria è un altro dei Millennium Development Goals, dal momento che il 40% della popolazione mondiale è esposta al rischio malaria e ogni anno 1 milione di persone muoiono per questa patologia.
Altri fattori contribuiscono all’aumento dell’incidenza di patologie che potremmo definire “emergenti”, questi sono il carattere multietnico delle comunità ed una certa tendenza che si sta diffondendo a non vaccinare i bambini.
La formazione di coloro che sono coinvolti negli interventi rivolti all’infanzia deve aprirsi sempre di più ai temi del confronto e dello scambio interculturale.
L’erogazione di cure infermieristiche appropriate inizia con un aumento delle conoscenze sulle patologie “emergenti”, unitamente ad una crescita dei livelli di sorveglianza che considerino eventuali “modalità anomale” di presentazione delle malattie o la presentazione di “malattie anomale”.
Un intervento formativo efficace deve essere orientato alla progettazione ed all’offerta di servizi interculturali efficienti, a partire da basi di informazione e conoscenza effettiva su temi quali: la comunicazione con le madri immigrate, le differenze educative e nelle modalità di cura, la tutela delle situazioni di maggiore fragilità sociale. In molti casi può essere di aiuto la mediazione culturale.
L’aumentato inserimento di soggetti provenienti da zone del terzo mondo nel nostro tessuto sociale ha fatto crescere il rischio ed anche l’incidenza di patologie infettive “rare” o ne ha determinato la ricomparsa.
Stanno facendosi strada nel mondo occidentale alcune patologie prima endemiche in posti molto particolari del mondo, tra queste si possono citare: l’encefalite del West Nile e la menigoencefalite da morso di zecca.
La circolazione dei popoli è così straordinariamente aumentata da rendere consigliabili alcune vaccinazioni suppletive in bambini a rischio, per esempio tra coloro che viaggiano in zone particolari.
In molte parti del mondo l’infezione HIV-AIDS è un fenomeno fuori controllo e costituisce attualmente il problema di salute più grande del pianeta insieme alla malnutrizione, naturalmente anche questo costituisce un Millennium Development Goal.
I significativi successi ottenuti con l’introduzione della pratica clinica delle nuove terapie antiretrovirali ad elevata efficacia, hanno indotto nella pubblica opinione l’idea che il problema dell’epidemia fosse in rapido calo, purtroppo la realtà è molto diversa.
C’è stato un progressivo calo di attenzione nei riguardi di questa patologia e fatalmente i risultati ottenuti in termini di prevenzione si sono ridotti, i bambini con HIV devono essere seguiti da strutture ultraspecialistiche che seguano protocolli internazionali ed abbiano accesso alle più aggiornate terapie in circolazione.
In letteratura è confermato il rapporto diretto, che esiste tra risultato clinico, specializzazione della struttura e numero dei pazienti trattati.
40 milioni di persone nel mondo sono HIV positive, 3 milioni di persone muoiono ogni anno per questa malattia, 15 milioni di bambini sono orfani per questa causa.
Nel parlare di patologie “emergenti” va fatto almeno un accenno alla SARS, all’ Influenza aviaria ed al fenomeno del bio-terrorismo.
Affrontare questi temi brevemente non è possibile, ma si può accennare alla assoluta necessità della protocollazione di tutte le procedure, con la definizione dei vari livelli di allarme.
Il personale deve essere informato sulle principali patologie che possono essere causate da fenomeni di bio-terrorismo e deve poter disporre di protocolli operativi da mettere in atto per tutelare la salute pubblica. Bisogna effettuare esercitazioni e controlli sulla conoscenza effettiva delle procedure da parte degli operatori. Tra le precauzioni da attivare in caso di sospetta patologia infettiva “emergente gravissima”, c’è l’isolamento di tutta la zona coinvolta e la decontaminazione e vanno rintracciate tutte le persone che hanno avvicinato il bambino nel periodo in cui questo era contagioso.Gli interventi vanno modulati in base ai livelli d’allarme che sono tarati sul differente rischio per la popolazione, che in questi casi è comunque estremo.

Simona Squaglia

martedì 29 maggio 2007

Censura o Garanzia?

Abbiamo ricevuto alcuni e-mails e commenti che criticano la nostra scelta di doversi registrare per partecipare al nostro blog e che i commenti che vengono lasciati devono essere “approvati”, moderati dall’autore del post.


Qualche chiarimento in merito:

Il blog può essere visitato da chiunque e siamo convinti che questa non sia una scelta sbagliata!
Anche se serve in prima istanza come mezzo di comunicazione fra colleghi, offriamo al pubblico, nostri potenziali utenti, la possibilità di conoscere meglio la serietà e la competenza della nostra professione. Il nursing pediatrico è particolarmente orientato verso un approccio globale, olistico, in cui l’interesse si focalizza intorno alla variabilità culturale delle pratiche materiali e simboliche che riguardano la crescita e lo sviluppo del bambino, il periodo pre- e post-partum, la salute materna, la nascita e l’esperienza sociale e culturale della maternità e paternità a cui si vanno ad aggiungere delle specifiche variabili professionali come l’accertamento del bisogno (olistico), le prestazioni professionali (tecnicistico), i concetti di lavoro e di professione infermieristica, nonché di auto- ed eteropercezione professionale (etico-bioetico).
Il fatto che chiunque possa accedere al blog nasconde però nel mondo degli internauti qualche rischio. Il professionista che vuole condividere e diffondere esperienze e conoscenze affinché diventino patrimonio di tutti non avrà nessun problema di farsi riconoscere; ecco perché abbiamo deciso che ci si deve registrare.
Registrati ora!

Moderare non significa censurare i commenti. Il fatto che ogni commento debba essere moderato, “approvato” prima di essere pubblicato, è garanzia che l’autore del post prenda in considerazione ogni singolo commento e, ove richiesto, risponda a chi l’ha lasciato; inoltre previene l’inquinamento del blog con commenti indesiderati, perché offensivi e/o inopportuni, da parte di chi si vuole solo divertire su una piattaforma accessibile per tutti.
Nessun commento con intenzioni serie sarà mai da noi censurato. Questo piccolo accorgimento serve unicamente a garantire la serietà del blog e l’integrità professionale di chi ne partecipa.

Klaus Peter Biermann

lunedì 28 maggio 2007

Interattività professionale

Vi segnaliamo due iniziative molto interessanti e facilmente accessibili in Internet:

La prima viene offerta dall'Associazione InfermieriOnLine e consiste in Chat tematici ogni giovedì sera a partire dalle ore 21.30.
E' già a disposizione un nutrito archivio. Tematiche nuove possono essere proposte al referente del Chat.




La seconda è una Biblioteca infermieristica on line curata da infermieri.com che nell'archivio dispone anche di una sezione di Pediatria ancora da ampliare. Credo che possiamo fornire materiale interessante da inserire nella biblioteca.

Per partecipare alle iniziative, cliccare sulla relativa immagine qui sopra oppure sulla voce nei Links e seguire le istruzioni.

Klaus Peter Biermann

giovedì 24 maggio 2007

Blog del Gruppo Infermieri di Infettivologia pediatrica


"Paressia", il parlare franco e senza tentennamenti, è stata una delle parole chiavi dei lavori del 2° Simposio di Scienze infermieristiche che si è tenuto nel mese di Maggio 2007 a Milano nel corso del 7° Congresso Nazionale della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP). L'augurio è, che possa diventare un concetto caro a tutta la professione infermieristica.
Disporre di uno strumento di comunicazione snello e agile, la richiesta rinnovata anche in questa occasione dai colleghi che hanno partecipato ai lavori, ha spinto il Coordinamento Nazionale a proporre questo blog.

L'invito è, di partecipare numerosi per riempirlo di contenuti utili alla nostra professione.

Klaus Peter Biermann